venerdì 16 maggio 2014

Storia di Muciafora

Dalle nostre parti anche un piccolo borgo, anche una casa isolata hanno spesso una storia antica da raccontare.
A Muciafora, secondo lo storico Angelo Tafi (*), sono stati rinvenuti un frammento di cornicione romano marmoreo ed una statua marmorea del dio pagano Vertumno, anche questa di epoca romana.
Muciafora - foto di Lucia Cheli
La cosa non deve stupire, se si considera l’importanza che per l’antica Roma ebbe l’intera piana a nord di Arezzo e le colline che le fanno corona. Un vasto accampamento accoglieva in epoca repubblicana  uno stanziamento fisso di oltre 20.000 soldati, a difesa del crinale appenninico, confine con la Gallia Cisalpina. La vicina Giovi deriva il nome da un grande tempio a Giove Statore, la villa di Sitorni dal dio Saturno, l’abitato di Monte Mercole da Mercurio, Petrognano dalla gens Petronia, la Chiassa, borgo e fiume, dal latino classis, richiamano l’esistenza dell’esercito dell’Urbe.
Ma seguiamo ancora il Tafi: nel medioevo Muciafora ebbe il suo castello con torre, ricordato nel 1211. Ed in effetti sussiste tutt’oggi una bella casa colonica con loggiato costruita a lato d’una torre o casa-torre medievale ancora ben visibile nonostante la sua riduzione d’altezza.
Il borgo - foto di Lucia Cheli
Nel XV sec. vi troviamo un convento, sulle cui strutture si fonda il nucleo storico del borgo.
Nel 1750 la famiglia Fabbroni vi edificò una cappella dedicata alla Presentazione della Vergine al Tempio, consacrata dal vescovo Marcacci, uno dei più importanti presuli della storia aretina.
Nei tempi moderni Muciafora ha avuto l’onore di essere cantata da Gabriele d’Annunzio. Si tratta di un solo verso, ma molto bello, con cui il poeta elogia l’uva matura di Muciafora “corcata al solatio del suolo arsiccio”. Solatio e suolo arsiccio sono davvero due condizioni per avere uva buona e buon vino.
Si narra che il vate abbia consumato qui nel 1906 una breve ma intensa storia d’amore con la contessa Giuseppina Mancini, l’Amaranta di tanti suoi versi.
Oggi Muciafora è un tranquillo borgo a metà collina, immerso nell’argento degli ulivi e contornato da boschi e vigne, che offrono rilassanti passeggiate e dolci panorami.

(*) Angelo Tafi, Immagine di Arezzo vol.II, pag.274, Calosci Ed., Cortona 1985.

1 commento:

  1. Bello leggere di queste notizie storiche e un po'misteriose sui nostri bei luoghi di periferia aretina. Ma vorrei aiuto a trovare notizie storiche curiosita'nomi date ecc...su Villa Sitorni in particolare. A chi posso chiedere? Dove posso cercare archivi libri storici?? Chi era la contessa? Quando e'"vissuta e morta e dove sepolta?.... chi puo'mi scriva pure alla e.mail: evri71@gmail.com grazie!!

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