martedì 27 maggio 2014

Arezzo, la GIOSTRA del SARACINO

"Terra d'Arezzo, un cantico..."
E' l'inno della GIOSTRA DEL SARACINO, rievocazione storica delle "giostre a buratto medievali.
Due volte l'anno, a giugno e a settembre, Arezzo si veste dei colori degli antichi quartieri. Centinaia di figuranti, cavalli e cavalieri, armati e araldo, trombe e tamburi, rispondono alla "disfida" di Buratto re delle Indie: "Non più parole, omai, vo' vendicarmi: al campo, alla battaglia, all'armi!"
Ma è una tenzone pacifica, oggi, una prova di abilità e precisione dei cavalieri, preceduta dai giochi dei famosi sbandieratori d'Arezzo.
La rivalità fra i quartieri s'accende per le vie del centro storico e nella splendida cornice di Piazza Grande.
Sabato 21 giugno prossimo l'edizione più suggestiva, quella in notturna.
Chi risiede fuori della provincia di Arezzo può prenotare il biglietto on-line fino a venerdì 6 giugno. E-mail: giostradelsaracino@comune.arezzo.it
Maggiori particolari, informazioni, foto, video e il programma completo sullo splendido nuovo sito della Giostra http://www.giostradelsaracinoarezzo.it/
Naturalmente potete far base a I 3 CIPRESSI, che dista solo 7 km dal centro storico di Arezzo, godervi la serenità dei panorami collinari che circondano la città ed una giornata di festa che non dimenticherete più.



venerdì 16 maggio 2014

Storia di Muciafora

Dalle nostre parti anche un piccolo borgo, anche una casa isolata hanno spesso una storia antica da raccontare.
A Muciafora, secondo lo storico Angelo Tafi (*), sono stati rinvenuti un frammento di cornicione romano marmoreo ed una statua marmorea del dio pagano Vertumno, anche questa di epoca romana.
Muciafora - foto di Lucia Cheli
La cosa non deve stupire, se si considera l’importanza che per l’antica Roma ebbe l’intera piana a nord di Arezzo e le colline che le fanno corona. Un vasto accampamento accoglieva in epoca repubblicana  uno stanziamento fisso di oltre 20.000 soldati, a difesa del crinale appenninico, confine con la Gallia Cisalpina. La vicina Giovi deriva il nome da un grande tempio a Giove Statore, la villa di Sitorni dal dio Saturno, l’abitato di Monte Mercole da Mercurio, Petrognano dalla gens Petronia, la Chiassa, borgo e fiume, dal latino classis, richiamano l’esistenza dell’esercito dell’Urbe.
Ma seguiamo ancora il Tafi: nel medioevo Muciafora ebbe il suo castello con torre, ricordato nel 1211. Ed in effetti sussiste tutt’oggi una bella casa colonica con loggiato costruita a lato d’una torre o casa-torre medievale ancora ben visibile nonostante la sua riduzione d’altezza.
Il borgo - foto di Lucia Cheli
Nel XV sec. vi troviamo un convento, sulle cui strutture si fonda il nucleo storico del borgo.
Nel 1750 la famiglia Fabbroni vi edificò una cappella dedicata alla Presentazione della Vergine al Tempio, consacrata dal vescovo Marcacci, uno dei più importanti presuli della storia aretina.
Nei tempi moderni Muciafora ha avuto l’onore di essere cantata da Gabriele d’Annunzio. Si tratta di un solo verso, ma molto bello, con cui il poeta elogia l’uva matura di Muciafora “corcata al solatio del suolo arsiccio”. Solatio e suolo arsiccio sono davvero due condizioni per avere uva buona e buon vino.
Si narra che il vate abbia consumato qui nel 1906 una breve ma intensa storia d’amore con la contessa Giuseppina Mancini, l’Amaranta di tanti suoi versi.
Oggi Muciafora è un tranquillo borgo a metà collina, immerso nell’argento degli ulivi e contornato da boschi e vigne, che offrono rilassanti passeggiate e dolci panorami.

(*) Angelo Tafi, Immagine di Arezzo vol.II, pag.274, Calosci Ed., Cortona 1985.

sabato 3 maggio 2014

CORTONA - SEDUZIONE ETRUSCA

Cortona racchiude tutte le aspettative che il viaggiatore ha sulla Toscana; è un antico borgo ben conservato, arroccato su una collina che domina una valle verdeggiante con un piccolo assaggio del Lago Trasimeno. Il buon cibo e l’ottimo vino fanno riscoprire le tradizioni e la storia che la pietra serena delle imponenti mura racchiudono da secoli. Personaggi famosi e turisti internazionali continuano a scegliere la città come meta dei loro viaggi - accanto a centri come Firenze, Siena e Arezzo - per poter dire, una volta tornati a casa, di essere stati in Toscana.


Grande centro etrusco sede di una ristretta classe aristocratica, autocosciente del proprio ruolo regale e della propria egemonia, come testimoniano le imponenti tombe a tumulo, fu anche una perla dell’Umanesimo e del Rinascimento.
Il prestigio culturale della piccola città e le notevoli scoperte archeologiche, fecero eco nel ‘700 in tutta Europa e attirarono artisti, mecenati e rampolli dell’aristocrazia, soprattutto inglese, che scelsero Cortona come una delle mete del loro Grand Tour, come testimoniano numerosi diari di viaggio.
Il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona (MAEC) racconterà nella mostra Seduzione Etrusca. Dai segreti di Holkham Hall alle meraviglie del British Museum (22 marzo > 31 luglio 2014) il contributo secolare del popolo anglosassone alla riscoperta del popolo etrusco, avvenuta nella più ampia cornice dell’attrazione per la Toscana.
Partendo da i 3 cipressi, potrete raggiungere Cortona in circa 45 minuti di una bella strada sospesa tra la fertile Valdichiana e le colline che le fanno corona. Prima di arrivare a Cortona da visitare anche il borgo di Castiglion Fiorentino.