martedì 27 gennaio 2015

L'OLIVO E IL PAESAGGIO

Muciafora: panorama con oliveti
"L'olivo rappresenta un albero eccezionale dal punto di vista estetico. Molti dei panorami più affascinanti della zona mediterranea sono formati da olivi e da viti. Si tratta spesso di regioni tutt'altro che pianeggianti, che oscillano da topografie lievemente ondulate a pendii fortemente inclinati nelle zone montuose.
il colore cangiante delle foglie d'olivo, verdi scure su un lato e argentate sull'altro, contribuisce a rendere ancora più spettacolare questo paesaggio, che cambia di continuo a seconda del vento, della bonaccia o della brezza. Nelle notti di luna la chioma degli olivi si tinge di irripetibili toni argentati."
Oliveto nei dintorni de I 3 Cipressi
Questo brano è tratto dal libro Oleum di Carlos Falcò, marchese di Grinòn, in Spagna, uscito in Italia nel 2014 per i tipi della Mondadori col titolo Il grande libro dell'olio di oliva - una storia millenaria.
Falcò è un produttore attento e competente, ma soprattutto un appassionato che ha colto il valore culturale di una pianta che non è soltanto un albero da frutto, ma il re, pacifico e austero, delle nostre colline. E' l'essenza stessa, la bandiera del Mediterraneo, da millenni.
Olivo in novembre, carico di frutti
Dallo stesso libro prendo un brano del paesaggista spagnolo Fernando Caruncho:
"Il Mediterraneo ha fatto fiorire e fruttare un'intera famiglia vegetale che esprime con umiltà e al tempo stesso con orgoglio ciò che siamo: la vigna, il melograno, il fico, l'olivo e il cipresso. In questo splendido regno vegetale l'olivo è senza dubbio l'albero più venerato, Lo spirito del Mediterraneo rinasce e ringiovanisce insieme a lui. ogni primavera risorge, dopo le piogge dell'inverno, nei germogli di ogni olivo, di ogni vitigno, di ogni chicco di grano, sempre nuovo, dorato, sorridente come lo spirito del Mediterraneo. esso ci trasmette la gioia dell'autentico".
In queste frasi c'è il senso del paesaggio che circonda I 3 Cipressi, come se gli autori avessero abitato qui.

martedì 20 gennaio 2015

ITINERARI: LA "SETTE PONTI"

Il fiume Arno vicino a Ponte Buriano
E' la strada panoramica che ricalca da vicino il percorso della Cassia Vetus, antica via consolare romana che per Chiusi e Arezzo portava a Fiesole e Firenze.
Il tratto chiamato "Sette Ponti" si snoda sulle pendici del Pratomagno, in posizione leggermente elevata rispetto al fondovalle del Valdarno.
Casa colonica lungo la Sette Ponti





La sua millenaria importanza strategica ha fatto sì che oggi vi si trovino incastonati autentici piccoli gioielli storici e architettonici.



Rondine "Cittadella della Pace" a picco sull'Arno


La strada domina verso valle una campagna mirabilmente coltivata a vigneti e olivi
Le Balze presso Castelfranco di Sopra
A monte della via boschi cedui o misti coprono le pendici fino ai prati sommitali del massiccio del Pratomagno, spartiacque tra il Valdarno e il Casentino.

La Croce del Pratomagno

Agevoli strade, un tempo percorse da pellegrini e mercanti, salgono in quota collegando le due vallate. Una di esse, non a caso detta Panoramica, vi condurrà poco sotto alla grande Croce di ferro della cima più alta, a 1.600 metri slm. Un tratturo facile e straordinariamente panoramico corre sul crinale, regalando viste spettacolari a chi si lascia tentare da una agevole passeggiata.