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La Cattedrale di Arezzo |
L'imponente chiesa che domina il profilo della città e la cuspide affilata che sormonta il suo campanile catturano l'attenzione del visitatore che arriva dall'autostrada, il biglietto da visita di Arezzo. Il modo migliore per apprezzare il monumento è lasciare la'auto nel parcheggio "Pietri", sotto le mura medievali sul lato nord della città, salire con le scale mobili fino ad uscire direttamente davanti alla facciata del duomo.
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La Cattedrale, vista notturna |
Le sue pietre raccontano una storia lunga più di sette secoli, cominciata nel 1276, quando papa Gregorio X, morto ad Arezzo, lasciò al vescovo Guglielmino degli Ubertini un generoso contributo per la sua costruzione. La notte di Natale del 1288, quando il vescovo la consacrò, la città si ritrovò ad avere ben tre cattedrali!
La più antica sorgeva sul colle di Pionta, che allora si trovava fuori delle mura cittadine ed era circondata da una propria cinta: un vero fortilizio per il vescovo, spesso in lotta con le autorità comunali. Fu rasa al suolo nel Cinquecento per motivi militari. Ne restano delle vestigia, visibili dopo alcune recenti campagne di scavo.
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La Cattedrale vista da nord |
Non ci sono invece tracce della cattedrale urbana di San Pietro, che fu abbattuta nel XIV sec. per consentire il completamento della cattedrale di Guglielmino. Non fu lui però ad ordinarne la distruzione, benché la giudicasse brutta e malridotta. Guglielmino infatti era morto nel giugno del 1289, guidando l'esercito di Arezzo contro i guelfi fiorentini nella disastrosa battaglia di Campaldino, presso Poppi in Casentino.
La costruzione della sua cattedrale e dell'addobbo interno continuarono a più riprese nel corso dei secoli, fino alla prima metà del XX sec. quando fu apposta la facciata e la cuspide del campanile.
Scoprirne l'interno significa immergersi nella storia di Arezzo e dell'arte italiana e toscana dal medioevo ad oggi.
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L'abside e il campanile - foto Paomar |
La sontuosa cappella laterale, in uno stile affatto diverso dal resto della cattedrale, risale alla fine del Settecento, dopo il miracolo della Madonna del Conforto, eletta da allora patrona della città.
Dopo la visita si può godere di una bella passeggiata nel parco del "Prato", proprio dietro l'abside, con al centro il grande monumento al Petrarca, e poi salire alla Fortezza, altro punto di forza del centro storico aretino, da non mancare.
Da I 3 Cipressi dista solo 7 km.
Per approfondire: "Il Duomo di Arezzo" di Franco Paturzo, foto di Gianni Brunacci - Letizia Editore - 2011