domenica 27 luglio 2014

UNO DEI BORGHI PIU' BELLI D'ITALIA: POPPI

Lucia Cheli, illustrazione a china
per il romanzo "Ruga Mastra"
La sera dell’11 di giugno del 1289 un violento temporale interruppe il massacro: nella piana di Campaldino, sotto il castello di Poppi, una delle più cruente battaglie del medioevo si concluse con la vittoria della lega guelfa guidata da Firenze e la disfatta dell’armata ghibellina, il cui capo, il vescovo guerriero di Arezzo Guglielmino degli Ubertini, trovò la morte nello scontro.
Con lui morirono migliaia tra fanti e cavalieri, 1700 solo di parte aretina, nella furibonda zuffa d'un sol giorno, epilogo di decenni di scontri tra guelfi e ghibellini in Toscana.
La vittoria guelfa segnò il trionfo della ricca borghesia mercantile contro l'antica nobiltà feudale, l'inizio della fine per la secolare civiltà medioevale.
Alla battaglia partecipò anche, nelle file fiorentine, il giovane Dante Alighieri, che la ricorderà poi nella Divina Commedia.


Il castello di Poppi
Oggi al centro della piana una colonna ricorda l’evento e la silhouette del castello si staglia fiera nel cielo del Casentino, alta sulla vallata.
Il borgo di Poppi è classificato come uno dei “Borghi più belli d’Italia”.
La sua torre dei Diavoli ospita, secondo la leggenda, il fantasma della bella Telda, che dopo ogni notte d’amore gettava in fondo ad un pozzo i suoi giovani amanti.
All’estremità del borgo l’abbazia benedettina di San Fedele è uno splendido esempio di  stile romanico. Fu costruita nel XII secolo, quando i monaci vi si trasferirono dalla vicina Strumi, ricostruita nel sec. X su impianto del V-VI sec.
Dora Noies, 1916
Poppi e il suo castello
La storia di Poppi, del suo castello, dell’abbazia e di tutto l’alto Casentino fu legata per secoli a quella della potente famiglia dei conti Guidi, da Tegrimo II detto Bevisangue a Guido Guerra I, figlio adottivo della contessa Matilde di Canossa, fino a Guido Guerra III il Vecchio, che all’inizio del Duecento sposò la bella Gualdrada e divise tra i cinque figli gli immensi possedimenti della famiglia in tutto l’Appennino tosco-romagnolo.
Arcobaleno su Poppi
Al tempo della battaglia di Campaldino il conte Guido Novello, signore di Poppi, era anche podestà di Arezzo e capitano della riserva dell’esercito Ghibellino, ma si accordò con Firenze ed abbandonò la battaglia rifugiandosi nel suo castello. Il potere dei Guidi si esaurì nel Quattrocento, quando Poppi e l’alto Casentino passarono sotto il dominio diretto di Firenze.
La visita a Poppi trova il suo culmine nello splendido cortile interno del castello con l'intreccio dei suoi scaloni di pietra.


Da i 3 cipressi si raggiunge Poppi in circa mezzora, sulla strada di fondovalle che risale l’alto corso dell’Arno.

Le foto sono tratte dalle pagine Facebook:
- Quota, quando il passato torna sempre presente
- Le bellezze del Casentino e la sua Storia
- Casentino selvaggio. 

sabato 12 luglio 2014

LA CASA MUSEO DI IVAN BRUSCHI

La Casa Museo Ivan Bruschi è l'antica dimora dello storico antiquario aretino Ivan Bruschi, ideatore e animatore della Fiera Antiquaria di Arezzo, che quest'ultimo ha voluto lasciare in eredità a Banca Etruria, amministratrice della struttura tramite la Fondazione Ivan Bruschi.
Patrizia Borri, Antichi Studi
olio su tela 40x50
ripropone un angolo di Casa Bruschi
Situata nel cuore del centro storico di Arezzo, di fronte alla Pieve di Santa Maria, nel restaurato Palazzo del Capitano del Popolo risalente al XIII sec., Casa Bruschi è oggi un museo che si sviluppa su tutti e tre i piani dell’edificio terminando con una terrazza da cui si può godere un’incantevole vista.
Nell’aprile 2014, grazie al contributo di Banca Etruria, è stato ricostruito il confinante Palazzo della Fonte
Nuove sale sono adesso a disposizione del Museo.
La Casa Museo Ivan Bruschi è oggi uno spazio culturale che ospita mostre temporanee, percorsi e laboratori didattici, conferenze, spettacoli teatrali, concerti.
Dalla collaborazione tra la Fondazione Ivan Bruschi e la Galleria degli Uffizi è nata la mostra "Nelle stanze dei Granduchi. Dagli Uffizi ad Arezzo": opere scelte dalle collezioni medicee, inserita nella collana ‘La città degli Uffizi’ ideata dal Direttore della Galleria Antonio Natali e destinata ad animare l'estate culturale aretina. 
L'esposizione, inaugurata lo scorso 25 giugno, resterà aperta al pubblico fino a domenica 5 ottobre 2014. 
Casa Museo Ivan Bruschi - il logo del sito
Saranno trenta le opere esposte all’interno della Casa Museo, tutte di notevole importanza artistica e storica. Fra gli artisti si segnalano Paolo Veronese, Cristofano Allori, Pietro da Cortona, Salvator Rosa, Alessandro Magnasco, Sebastiano Ricci. I quadri selezionati per questa mostra fanno per lo più parte, infatti, del patrimonio della famiglia Medici, oggi distribuito nei principali musei di Firenze ma in origine conservato ed esposto quasi integralmente nella reggia di Palazzo Pitti, scrigno di capolavori che destava la meraviglia dei viaggiatori italiani e stranieri ammessi a corte.
La Casa Museo di Ivan Bruschi è un vero scrigno d'arte e di curiosità, un gioiello incastonato nel centro storico di Arezzo, che vi propone una visita non usuale, interessante e originale.
Un'altra meta da non mancare per scoprire una Toscana incredibile, a pochi minuti dalla casa vacanze I 3 CIPRESSI.


domenica 6 luglio 2014

ESTATE AI 3 CIPRESSI

Campagna toscana - olio su tela
Panorama estivo
Sulle nostre colline è ormai estate piena: il sole e il caldo la fanno da padroni. Alle mille tonalità di verde degli alberi e dei cespugli e all'argento degli ulivi fanno da sfondo i gialli dei campi e dei prati, come nel quadro della Patrizia Borri 'Campagna toscana', olio su tela 60x30.
Il terrazzo dei 3 cipressi
Stuzzicante barbecue
Muciafora, i 3 cipressi e le colline
Le piccole fioriture spontanee punteggiano la campagna di giallo e di blu.

Ai 3 cipressi sul melograno dai bei vermigli fior cominciano a farsi vedere i frutti.
Per chi ama prendere il sole il nostro terrazzo panoramico offre relax e la possibilità di colazioni all'aperto o cenette davanti a quieti tramonti, magari rosolando bistecche e salsicce sul barbecue.

In casa, la frescura è assicurata dai climatizzatori.
Nello studio, la piccola biblioteca invita a stuzzicanti letture, con testi in italiano, in inglese e in francese.

Per i mattinieri, la collina apre i suoi panorami a fresche passeggiate tra boschi e uliveti.
Da noi, insomma, visitando la Toscana potete anche vivere alla maniera toscana, quella vera, quella di campagna, ritrovando atmosfere di una volta senza rinunciare alle comodità di oggi.

E' il nostro modo di intendere la vacanza: via dalla pazza folla ma al centro della Storia, della natura e di mille interessanti visite e attività.